Coronavirus: sospensione di finanziamenti, mutui e leasing
Con la pandemia del CoronaVirus in auto, ovviamente, l’economia italiana (e non solo) è collassata su sé stessa. Per questo motivo, il legislatore è corso ai ripari riuscendo ad approvare il decreto cosiddetto ‘CuraItalia’ per provare a dare respiro agli italiani. Ecco le misure principali che sono state messe in atto.
Sospesi (alcuni tipi di) mutui e finanziamenti
Per alcune tipologie di attività è possibile sospendere mutui e prestiti. Ecco alcune precisazioni
Erroneamente annunciata come la sospensione ‘tout court’ di sospensione per mutui e finanziamenti, il provvedimento del legislatore va in questa direzione, certo, ma ci sono dei paletti.
Innanzitutto la scadenza: la sospensione vale fino al 30 settembre 2020. Né più né meno. Altro punto: sospensione non vuol dire ‘cancellazione’ ma, appunto, un blocco. In altre parole, quando tutto sarà finito ti troverai davanti a due possibilità: ‘recuperare’ le rate pagando quelle di queste periodo in un’unica soluzione oppure smaltirle nel corso delle settimane successive, appunto, al 30 settembre 2020.
Le limitazioni sulla sospensione di mutui e prestiti
Ecco alcuni paletti sulla sospensione dei mutui e dei prestiti
Partiamo subito dalle notizie negative, giusto per mettere i puntini sulle i. Non possono essere sospesi tutti i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti e i crediti accordati con la dicitura ‘sino a revoca’.
Inoltre, in particolare per le Piccole e Medie Imprese è necessario che l’azienda attesti in maniera chiara e inequivocabile che, a causa del Covid19, abbia avuto una riduzione del fatturato. Al momento della richiesta dovrai presentare una autocertificazione ma, ovviamente, sarai inevitabilmente soggetto a dei controlli.
Particolare attenzione per il leasing. Dal 17 marzo viene sospeso il pagamento della rata, anche la domanda di sospensione viene effettuata dopo la data di pagamento della rata.
Infine, la sospensione non è automatica ma è soggetta a richiesta. Il dilazionare delle rate o, comunque, il prolungamento delle scadenze di mutui e prestiti non è soggetto ad alcun costo aggiuntivo per il richiedente. Quindi, eventuali ‘tasse’ saranno a carico dello Stato.
Ufficiale la moratoria dell’Abi
Ci sono delle novità per i prestiti richiesti fino al 31 gennaio 2020
In un comunicato l’Abi ha dichiarato che è attiva la moratoria per la sospensione dei prestiti richiesti fino al 31 gennaio 2020. È un ulteriore aiuto alle piccole, medie e grandi imprese che non era assolutamente obbligatorio poiché si tratta di date non contemplate dal decreto. Ma l’associazione delle banche ha annunciato che, in questi momenti particolari, può essere richiesta la sospensione fino a 12 mesi. Gli ambiti di prestiti e mutui, grosso modo, ricadono nei medesimi descritti dal decreto: dai mutui classici ai canoni di leasing. Per i crediti a breve scadenza, a seconda delle situazioni, c’è un ‘ritardo’ che può variare dai 270 ai 120 giorni. Inoltre, qualora volessero, le singole banche potrebbero applicare condizioni più vantaggiose rispetto al contratto per venire incontro alle esigenze delle aziende.
Anche per i dipendenti e autonomi ci sono delle novità
Le categorie sopra menzionate potranno vedersi sospesi i mutui
Anche i dipendenti e i lavoratori autonomi potranno vedersi sospesi i mutui. In questo caso, però, parliamo del mutuo sulla prima casa. Ma andiamo con ordine. Per i lavoratori dipendenti, infatti, è prevista la possibilità di sospendere il mutuo sulla prima casa per 9 mesi, a patto di dimostrare di aver subito delle conseguenze lavorative per via della situazione in atto.
Per gli autonomi, invece, si tratta di dimostrare di aver perso almeno il 33% del loro fatturato. Attenzione però: il mutuo non deve superare i 250mila euro e deve essere stato attivato da almeno un anno.
Piccola nota per i finanziamenti e i prestiti. Al momento, il legislatore non ha previsto alcuna norma per sospendere i finanziamenti, compresa la cessione del quinto, che trae la sua forza e la sua validità proprio sulla certezza dello stipendio a fine mese. Stipendio che potrebbe comunque ‘saltare’ da un momento all’altro.
A proposito della cessione del quinto dello stipendio, se hai rinegoziato negli ultimi 10 anni la cessione del quinto, potresti fare un conteggio per controllare se devi riceve o meno una somma di denaro relativa al rimborso. Ti lascio un articolo ben scritto per saperne di più.