Gelato biologico: come riconoscerlo?
Il biologico è buono e fa bene, anche nel settore della gelateria. Eppure, sembra che non sempre sia semplice riconoscere un gelato biologico da un prodotto che non soddisfa questi requisiti. Uno degli elementi di base è certamente la freschezza degli ingredienti, che da sola però non basta. Anche le componenti base del gelato quali frutta, latte e panna devono essere di diretta provenienza da agricoltura biologica certificata.
Cosa cambia rispetto al gelato tradizionale?
Il vero punto di forza del gelato biologico sta proprio nelle materie prime utilizzate. La situazione ideale è la provenienza da agricoltura biologica certificata. Una volta assodato questo si ha un gelato biologico. Il processo di lavorazione in sé ha poco a che fare con questa etichetta ed è sostanzialmente identico a quello del normale gelato industriale.
Una delle discriminanti principali sta nella certificazione che il gelato biologico può ottenere come riconoscimento da un ente certificatore che si occupa di verificare originalità e genuinità del prodotto. Come noto la tendenza al biologico incontra ormai un forte interesse tra gli italiani e per questo è importante imparare a riconoscere i prodotti che sono veramente derivati da agricoltura biologica da quelli che non lo sono, compreso il gelato.
I nuovi prodotti bio del mercato del gelato
Il mercato richiede sempre più alimenti bio. Dai prodotti caseari, alle uova, per finire a biscotti e dolciumi, il trend vede una crescita annua, spesso a due cifre percentuali, per quanto riguarda la domanda di mercato.
Scegli la strada del “bio” anche nel campo del gelato, tutta quella fetta di italiani attenti alla scelta degli alimenti. Chi compra bio lo fa tutto l’anno, anche quando è fuori da casa e si reca nei locali dove esige un prodotto che rispecchi e condivida le proprie scelte fatte a casa, con particolare preferenza per gli alimenti e la frutta di stagione.
Il trionfo delle nuove tendenze in fatto di gelato biologico è rappresentato da un nuovo tipo di gelateria detta “Agrigelateria”. Queste possono sorgere in fattoria, ma anche in un contesto cittadino se vi è una precisa organizzazione e selezione delle forniture.
Il nuovo modello di business è biodinamico, ovvero segue l’andamento delle stagioni per la produzione di gelati in linea con il momento dell’anno. Durante l’estate ecco quindi i gusti come pesca, mango, melone, ciliegia e molti altri ancora, mentre in autunno e inverno vengono prodotti gusti come castagna e agrumi, pera.
Non mancano ovviamente le creme realizzate con latte di mucca biologico provenienti da allevamenti a “km zero”.
Insomma le nuove frontiere del gelato bio sono anche frontiere di gusto e genuinità.